Le Origini E La Maturità
Marzia Dottarelli nasce a Montecchio di Cortona (AR) l’08/08/66, dove ancora oggi vive e lavora anche come Presidente dell’Associazione “Tuscan Art” e come Presidente delegato della Toscana per l’Associazione Internazionale “Arte e Cultura”, Si diploma c/o l’Istituto d’Arte di Arezzo nel 1985.
Nel 1997 apprende tutte le tecniche tradizionali di lavorazione del mosaico e accanto al lavoro classico inizia a svolgere un lavoro sperimentale dal quale nascono gli attuali mosaici a bassorilievo, altorilievo e a tutto tondo. Partecipa alla VI° E VII° edizione di Florence Biennale “Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea Città di Firenze”, dove vince, nel 2007 (VI° ed.), il 5° Premio ”Lorenzo il Magnifico categoria MIXED MEDIA E OPERE SU CARTA” e nel 2009 (VII°ed.) il 5° Premio categoria ”ISTALLAZIONI”.
Dal 2008 al 2010 partecipa a molti concorsi a premi deve vince il 1° PREMIO ben cinque volte e ottiene nove segnalazioni di merito, espone in numerose Mostre Internazionali come in Spagna (Barcellona 2008), in Romania (Slobozia 2008) e partecipa come ospite d’onore e membro della giuria in Francia a (Pezènas 2010). Incontra il Santo Padre Benedetto XVI nell’udienza del 12 Novembre 2008 e nel maggio 2012 al quale offre due mosaici per i musei Vaticani.
Nell’Agosto 2010 presenta la Mostra Personale “Frammenti di Luce”, a Palazzo Casali, Museo MAEC, Cortona (AR. Nel 2011 espone nel Museo Capitolino in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia e nel Maggio 2011 a Parigi riceve il PREMIO ALLA CARRIERA “DIPLOME DE MEDAILLE DE VERMEIL” alla “ARTS”, onorificenza sotto l’alto patronato del ministero della cultura francese.
Nel Giugno 2011 realizza l’opera commemorativa di Vannuccio Faralli in occasione dei 120 anni dalla sua nascita. Nel dicembre 2011 partecipa al ”Premio Internazionale d’Arte Vincent Van Gogh”, un riconoscimento come personalità del mondo dell’arte sotto l’alto patrocinio dell’Università del Salento. A maggio 2012 riceve il premio CAPITOLIUM a Roma Villa Doria Pamphilj.
In ottobre 2013 partecipa alle prime due selezione del premio: URBIS & ARTIST, dove ottiene in entrambe “segnalazione di merito” e passa alla fase successiva di selezione per il premio finale “Gonzales”a gennaio 2015.
Mosaico: Arte e Passione
Le prime conoscenze: la mia arte nasce da un profondo studio delle antichissime tecniche del mosaico, di cui negli ultimi anni, mi sono impegnata, studiandola ed interpretandola. Inizialmente ho percorso la strada dell’artigianato integrando, ove possibile, le vecchie e nuove tecniche. Lavorando questi materiali mi sono accorta che, se utilizzati con certi criteri, possono dar vita ad opere attualissime d’arte contemporanea.
I primi obbiettivi, morbidezza e pittura: durante questi studi mi sono posta alcuni obbiettivi che miravano a snellire l’impatto statico e rigido dei mosaici classici. La prima sfida che mi sono posta è stata quella di forzare le linee del disegno per far si che il mosaico, cosi freddo e rigido, si ammorbidisse in modo da somigliare il più possibile alla pittura. Nei miei primi lavori ho realizzato figure morbide con linee flessuose che hanno dato vita a opere piene di movimento, mosaici classici nella lavorazione, ma innovativi e privi di staticità.
Movimento e volumi nell’opera: nonostante i risultati ottenuti, la staticità delle opere classiche mi lasciava una certa delusione, quindi ho cercato un metodo che mi permette di realizzare figure piene di spessore e luce. Dopo anni di tentativi errati, ho inventato una tecnica autodidatta molto efficace che mi consente di creare dei bassorilievi e altorilievi pieni di plasticità, e ricchi di morbidezza. Oggi, dopo anni di ricerche, sono in grado di realizzare figure a tutto tondo che riescono a rappresentare al meglio le tematiche dei soggetti.
Temi e obbiettivi futuri: quello che creo nasce da un profondo studio dell’animo umano (osservo e guardo attentamente) e di conversione in mosaico di tematiche e problemi del mondo attuale. Analizzo la gente, studio l’emozione che mi trasmette: la delusione, la malattia, la rabbia, la paura ma soprattutto quello che avverto nella nostra società è una profonda ed incolmabile solitudine. Il mosaico, con la sua tecnica lavorativa, si avvicina tantissimo alla società moderna, al “caos” e alla “confusione”. Ogni tassello nella sua semplicità e unicità rappresenta scorci di vita, e ogni opera può essere paragonata alla ricostruzione di un affetto, rappresentano la voglia di ricostruire e ricomincia.